Covid, Conte: no polizia a casa. Salvini: quanta democrazia

13 ott 2020
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Un mese, tanto resteranno in vigore le norme contenute nel Dpcm, quelle che devono servire - parole del Presidente del Consiglio - ad affrontare l'evidente nuova fase dell'epidemia. La priorità è la tutela della salute, ma anche preservare due pilastri - ripete il Premier - il lavoro e la scuola. Due nodi che arrestano strettamente connessi con l'altro che tanto sta facendo discutere ovvero quello dei trasporti, con i mezzi pubblici che spesso vedono i passeggeri viaggiare non in sicurezza. “Sicuramente è una situazione critica quella perché, come è stato documentato anche nei giorni scorsi, è chiaro che ci sono dei momenti in cui è pressoché inevitabile che si verifichino degli affollamenti. Dobbiamo evitarli. Continueremo, quindi, a monitorare la questione, continueremo a investire per quanto possibile per consentire ovviamente che le persone che sono costrette a ricorrere ai mezzi pubblici possano farlo in condizioni di assoluta sicurezza”. Nelle prossime ore il ministro De Micheli vedrà le associazione delle aziende di trasporto e gli enti locali proprio per cercare un punto di caduta. Ma intanto resta l'invito pressante ad adottare tutte le cautele anche all'interno delle mura domestiche, dove evidentemente - spiega il Premier - i controlli non ci saranno. “Assolutamente vi invitiamo a non svolgere il consueto svolgimento di feste, di party nelle abitazioni private. Ovviamente non manderemo, voglio essere chiaro, le forze di polizia nelle abitazioni private, la sfera di vita privata la vogliamo assolutamente tutelare”. Ironizza Salvini. “Caspita, che ventata di democrazia!”, affonda il leader leghista, che sulle mosse del Governo è categorico. “Spero che domani o dopodomani o quando lei riterrà, prima dei prossimi sei mesi preferibilmente, possiamo cancellare tutti gli impegni in agenda perché gli italiani ci chiedono di lavorare insieme per aiutare questo Paese. Collaborazione significa costruire insieme un percorso”. E di soluzioni ridicole adottate dal Governo parla anche Giorgia Meloni, assolutamente diffidente anche per quanto riguarda l'annunciato coinvolgimento in materia di Recovery Fund, nodo affrontato dal Premier in aula al Senato, dove, in vista del Consiglio europeo, Conte e il Governo portano a casa il sì alla risoluzione di maggioranza sul piano nazionale di ripresa e resilienza. Il nostro Paese - ripete a Palazzo Madama il Premier - farà di tutto perché non ci siano ritardi.

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