Non si raffredda il fronte delle tensioni sul Green Pass, che si nutre dei malumori, sia dei controllori, che dei controllati. Il settore dove l'intesa a appare più lontana, ma anche quello dove il Governo ha preso l'impegno più chiaro, resta la scuola. In vista della ripresa di settembre, che si vuole tutta in presenza, il protocollo proposto dal Ministero dell'Istruzione, non è stato firmato dai sindacati, dopo una lunga riunione in videoconferenza. Tutto rimandato a dopo Ferragosto, con tanti nodi ancora da sciogliere: chi debba svolgere i controlli per il personale scolastico, le sanzioni per chi non ha il Certificato Verde, le questioni legate alla privacy e quelle relative al costo dei tamponi, per chi non intende vaccinarsi. Il timore dei sindacati, è legato pure alla possibilità concreta, del riformarsi di classi pollaio: 27, 28 alunni, che non permetterebbero di attuare le regole di distanziamento anti-Covid. Sempre viva, inoltre, la discussione sui Green Pass per le mense aziendali, dopo lo sciopero proclamato alla Hanon, azienda piemontese, che aveva imposto l'obbligo dei certificati per usufruire del servizio, il Segretario Generale della UIL, Bombardieri, chiarisce: "Le mense aziendali, non sono equiparabili ai ristoranti. All'interno delle aziende, noi abbiamo fatto un protocollo sulla sicurezza, che è stato recepito da un Decreto. E ascolto tanti commentatori, fra gli altri, quello più illustre, il professor Ichino, che spiega che la fonte del diritto, può essere interpretata. Se c'è un accordo ed è stato recepito da un Decreto, un altro accordo, non può modificare una legge". Per nulla tranquillo, anche il fronte della ristorazione. Il timore, è che i controlli scoraggino clientela e avventori. La proposta, è semplificare tutto: richiedere ai clienti una semplice autocertificazione, che Pubblici Ufficiali possono controllare in un secondo momento.