Per i 25 anni dalla morte di Bettino Craxi ad Hammamet ci sono i figli, Stefania e Bobo, c'è molta gente venuta dall'Italia, ci sono stavolta in veste ufficiale il Presidente del Senato La Russa e il vicepremier e ministro degli esteri Tajani. Si respira un clima strano, di rispetto e riconoscimento politico stavolta scoperto, per l'ex Presidente del Consiglio scomparso qui dopo anni di esilio volontario per evitare carcere e processi in piena epoca Mani Pulite, perché "La libertà equivale alla mia vita", diceva, e c'è scritto sulla sua tomba. In mattinata La Russia inaugura una mostra all'Istituto Culturale Internazionale e dice che a Craxi avrebbero dovuto consentire di curarsi in Italia. E aggiunge: "Craxi, calmati i venti della della cronaca, diventa un personaggio della storia. E come tutti i grandi personaggi della storia può avere luci, può avere ombre, ma non può essere più utilizzato da una parte o dall'altra a sostegno di tesi che incidano nella nella attualità." Al cimitero di Hammamet, quasi in riva al mare, da una parte musulmano, dall'altra un piccolo lembo cristiano, ai piedi delle mura della Medina c'è la tomba di Craxi. Una gran quantità di persone interviene alla cerimonia. Tajani dice: "È stato uno dei grandi protagoisti della storia politica italiana del dopoguerra. Vittima di un giustizialismo dissennato che non potendo sconfiggere i partiti all'epoca al governo, quelli del Pentapartito, ha usato l'arma della giustizia. È un uomo che fa parte dell'album di famiglia, anche della mia famiglia politica." Stefania Craxi ringrazia tutti, tiene a bada la commozione e chiosa: "Craxy è ancora di estrema attualità, visto che sono 25 anni e ancora la memoria non passa. In questi anni sono venuti diversi esponenti del centrodestra istituzionale a rendergli onore, ancora nessun esponente istituzionale del centrosinistra ha messo i piedi nella sabbia di Hammamet.".