Di fronte alla caccia ai costruttori il Centrodestra ostenta compattezza, si dice pronto a governare il Paese, anche se la coalizione non viaggia sullo stesso binario che porta alla soluzione da adottare per uscire dallo stallo in cui il governo si è infilato dopo lo strappo del rottamatore. La Meloni insiste per la via delle elezioni, se i numeri del Parlamento dovessero certificare la desistenza dell'attuale maggioranza. Per Fratelli d'Italia, l'unica via percorribile rimane la stessa elezione subito, basta perdere tempo, incalza. Matteo Salvini ribadisce invece che in queste Camere ci sono i numeri per affidare il Governo al centrodestra, la Lega sta dimostrando in queste ore convulse il suo senso di responsabilità. La Lega in Parlamento voterà i provvedimenti che servono per dare ristori ai cittadini e imprese e per liberare nuove risorse. Da noi un vero atto di responsabilità, mentre Conte, Di Maio e Zingaretti stanno dando uno spettacolo indecoroso a tutto il Paese. Mentre per Forza Italia le urne sono l'ultima ipotesi possibile, se non ci sono altre soluzioni, ha ricordato Antonio Tajani. Gli azzurri si dicono esterrefatti davanti alle vicende della maggioranza. Prima ci chiamano a una risposta militare ci dicono dovete votare gli scostamenti perché ci sono 80000 morti, perché il Paese è in affanno, poi di fronte a 80000 morti si mettono a fare balletti incomprensibili. Al vertice milanese in via Bellerio, sede storica della Lega hanno partecipato anche i cespugli del centrodestra come l'Udc di Lorenzo Cesa, Noi con l'Italia di Maurizio Lupi, Cambiamo di Giovanni Toti, che hanno voluto testimoniare con la loro presenza l'appartenenza al campo del centrodestra. Alla conta parlamentare manca ancora qualche ora, sarà il tabellone del Parlamento che si illuminerà con i voti per la fiducia a certificare che tutti i giocatori saranno rimasti fedeli alla casacca di appartenenza o avranno invece ceduto alle lusinghe di qualche ingaggio governativo dell'ultimora.