La soddisfazione per la risoluzione presentata e approvata al Senato dura poco, la scissione in casa Movimento 5 Stelle preoccupa il Partito Democratico soprattutto per le possibili ripercussioni sulla tenuta del Governo Draghi e di quel campo largo, che a livello territoriale, è solo al suo esordio. Per ora l'ipotesi è che il segretario Enrico Letta farà valere i suoi buoni rapporti sia con Conte che con Di Maio per ipotizzare lo stesso schema allargato a tutte le forze, vecchie e nuove, con il PD a fare da baricentro e se è vero che mancano ancora dichiarazioni ufficiali da parte dei Dem, non si fanno attendere quelle dei partiti di centro. La fuoriuscita di Di Maio dal Movimento riesce infatti a mettere d'accordo Matteo Renzi e Carlo Calenda, entrambi parlano della necessità di voltare pagina. Per il leader di Italia Viva ora che il grillismo è scomparso, scrive su Twitter, torniamo alle cose serie. Gli fa eco un tweet del leader di Azione: "Per chi non è mai sceso a patti con i 5 Stelle, oggi è una bella giornata. La dissoluzione del nulla." Di epilogo del niente parla anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, mentre Salvini dice che a differenza di altri la Lega non è ossessionata dalle poltrone. Da Facebook arriva invece il duro attacco del ex 5 Stelle Alessandro Di Battista che parla di una nuova scissione frutto soprattutto della decisione scellerata e suicida di entrare nel Governo dell'assembramento e aggiunge, governare con tutti per portare a casa poltrone è un ignobile tradimento.























