Tram, metro, autobus pieni fino all'80% della loro capienza, strumenti di separazione tra i posti, dispenser su tutti i mezzi pubblici, ricambio continuo di aria e filtri di sanificazione e soprattutto mascherina obbligatoria, oltre a 350 milioni di euro per regioni e comuni per compensare le perdite. È questo il cuore dell'accordo sancito dalla Conferenza unificata tra Governo e regioni, che prevede anche alcune eccezioni importanti: si potrà viaggiare a capienza massima sui mezzi se la distanza da percorrere è inferiore ai 15 minuti. Le regioni, unite sui trasporti, sono però divise sulla data di riapertura. Si sgretola infatti il fronte che voleva il 14 settembre come data simbolo, uguale da Nord a Sud, per riaprire le porte delle scuole di ogni ordine e grado. Dopo Puglia, Calabria, Friuli e Sardegna, anche l'Abruzzo cambia, nella regione si partirà il 24 di settembre. Ma anche altre regioni, come la Campania di De Luca, stanno pensando di rinviare tutto a dopo le elezioni. Intanto il comitato tecnico scientifico fornisce un chiarimento basilare per la ripartenza delle scuole: no alla mascherina in classe se c'è la distanza di un metro, per favorire - dice il comitato - apprendimento e relazioni. La soddisfazione comunque è tangibile dopo l'accordo sui trasporti. Il Governo, con il ministro Boccia, sottolinea come la volontà di fare il bene dei ragazzi ha fatto superare polemiche e ostacoli. Le regioni dal canto loro esprimono soddisfazione per le maggiori certezze che vengono date agli operatori del settore. Comunque sia il primo passo, quello per portare i ragazzi a scuola, è stato fatto. Ora bisogna capire cosa troveranno una volta entrati dentro le scuole. Altri nodi, infatti, dovranno essere sciolti, a cominciare da quello del contagio. Il ministro Speranza infatti esprime preoccupazione perché adesso il coronavirus circola molto tra i giovani, l'età media dei contagiati è scesa a 29 anni. A loro rivolge un appello il ministro della salute: a voi il virus fa meno male - dice - ma dovete difendere i vostri cari e c'è un solo modo, anzi, tre: mascherine, distanziamento e igiene.