Inserita e poi stralciata la creazione dell'istituto italiano di cybersicurezza già prevista dal piano nazionale cyber del 2017 era presente nella prima bozza della manovra 2021, ma è stata successivamente eliminata per l'opposizione dei ministri di Italia Viva. Eppure un organismo del genere, secondo la ricerca italiana, sarebbe stata centrale nella strategia di cyber difesa, lo stralcio della norma è avvenuto su pressione di Italia Viva. La cybersicurezza è un tema strategico per l'Italia, scrive la ministra per le pari opportunità, la famiglia Bonetti, la discussione per una Commissione va istruita in Parlamento prima che in altre sedui. Per Ettore Rosato, deputato e presidente di Italia Viva, la creazione dell'organismo era inopportuna, non si capiva a cosa servisse, se non a limitare l'autonomia e la funzionalità dei nostri servizi di sicurezza. La bozza della legge di bilancio stanziava 10 milioni per la creazione dell'istituto italiano di cybersicurezza che avrebbe dovuto pianificare, elaborare, sviluppare, promuovere e supportare iniziative e progetti di innovazione tecnologica e programmi di ricerca riguardanti la sicurezza delle reti, dei sistemi e dei programmi informatici. Tramite un decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, dopo aver sentito il comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica sarebbero stati nominati un commissario unico e un collegio dei revisori, nonché definiti i loro compiti. Per molti l'organismo avrebbe rappresentato un'iniziativa vincente per rispondere alle peculiarità dei temi di cyber Security a livello nazionale, la sicurezza cibernetica interessa a ogni singolo cittadino, come ogni realtà imprenditoriale e ogni istituzione pubblica.