L'Italia non commenta l'affondo di Trump contro l'Unione Europea, semmai, da Città del Messico, è Antonio Tajani a gettare acqua sul fuoco di quella minaccia lanciata su Truth dal presidente americano. "La nostra linea è quella di arrivare ad un accordo. Nessuna guerra commerciale. L'obiettivo resta sempre: zero dazi-zero dazi", dichiara il Ministro degli Esteri. Dal fronte opposizioni, il presidente del Movimento 5 Stelle Conte, insiste che bisogna essere pronti a far capire a Washington che non siamo disponibili a subire una posizione di così grande svantaggio nello scambio commerciale, e se è il caso, minacciare a nostra volta delle contromisure. Elly Schlein fa il conto delle conseguenze che gli annunci di Trump hanno già avuto sulla nostra economia: "Aspettiamo con ansia che la sua grande amica e pontiera Giorgia Meloni gli dica di fermarsi", avverte la segretaria del PD. Meloni che, dopo l'annuncio sui dazi e il no della Russia a tenere in Vaticano un secondo round di negoziati per una tregua con l'Ucraina, non può che condividere con gli altri leader europei un punto fermo, cruciale: che se da Kiev si registra la disponibilità a trovare un'intesa, Mosca rimane in attesa. Gli sforzi del governo italiano si concentrano su una trattativa in due fasi. Una prima più tecnica, incentrata sugli aspetti operativi del cessate il fuoco, per poi passare ad un livello politico in cui discutere dei temi di fondo, garanzie di sicurezza per l'Ucraina e accordi internazionali. La Santa Sede potrebbe semmai ospitare il round conclusivo delle trattative. Ma per una cessazione definitiva delle ostilità ed una pace duratura, l'Italia ne è convinta, si dovrà attendere almeno la fine dell'anno. .