L'Italia rimane a fianco della Libia e sostiene la Libia in questa transizione complessa. La sua prima missione all'estero da Premier è stata in Libia e la prima missione all'estero del suo omologo libico è in Italia. Basta registrare questa non casuale successione tra Mario Draghi e Abdelhamid Dabaiba per comprendere come il Paese nordafricano sia sempre di più al centro della nostra agenda politica. La giornata italiana del Premier libico inizia però alla Farnesina dove il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ospita una nutrita delegazione per il forum con i colossi industriali del bel paese. In gioco ci sono i miliardi di euro della ricostruzione. Lo scopo del titolare della Farnesina è chiaro: far volare i contratti ricordando come l'Italia in Libia ci sia sempre stata e come ora moltiplichi la sua presenza con una rete di Consolati su tutto il territorio, perché su tutto il territorio vuole tornare a lavorare. Poi Dabaiba incontra Draghi e nei colloqui non può mancare il nodo migranti. "Ritengo che sia un dovere morale, ma credo che sia anche nell'interesse della Libia assicurare il pieno rispetto dei diritti dei rifugiati e dei migranti. L'Italia continuerà a fare la sua parte in termini di risorse e capacità formative. Ma ripeto serve un'azione da parte dell'Unione Europea rapida e concreta". Con Dabaiba però Draghi parla soprattutto di accordi commerciali, con il tema energetico prioritario nei colloqui, ma non unico argomento dei tanti contratti che si vogliono ristabilire per tornare a scambi in termini di miliardi di euro a due cifre. "E vorremmo riattivare tutti i memorandum d'intesa, tutti gli accordi e aprire gli orizzonti per incrementare anche lo scambio commerciale".