Perplessità costituzionali sulla proroga delle concessioni per gli ambulanti. Sergio Mattarella prende carta e penna e, pur promulgando il Disegno di Legge sulla Concorrenza, scrive a Governo e Parlamento. Una lettera di rilievi indirizzata alla premier Meloni e ai presidenti di Senato e Camera, La Russa e Fontana. Non è la prima volta che il Capo dello Stato interviene direttamente, pur dando il via libera ai testi arrivati al Colle. Lo aveva fatto per stigmatizzare l'eccessivo uso della decretazione d'urgenza negli anni scorsi. Lo aveva fatto a febbraio dell'anno appena concluso per sottolineare la necessità di un intervento sulle concessioni balneari. Si trattava, in quella circostanza, dell'allora milleproroghe. Questa volta, come fatto e chiesto per i bandi sulle spiagge, il Presidente della Repubblica spiega di ritenere indispensabili nuove norme che a breve intervengano per modificare l'articolo 11 del Disegno di Legge in questione e approvato a dicembre, ritenendo eccessivamente lunghe le proroghe per le concessioni già in essere dei commercianti ambulanti. In pratica con l'introduzione del commercio su aree pubbliche di una proroga automatica per un periodo lungo, cioè di 12 anni, si arriva a violare, a porsi in contrasto con il vincolo costituzionale del rispetto degli obblighi internazionali. Insomma, una proroga eccessiva e sproporzionata, di fatto rimarca il Quirinale, e pure automatica. Perplessità analoghe che, appunto, erano state già espresse dal Presidente sulla disciplina delle concessioni demaniali marittime. Rischio contenziosi e necessità di garantire la certezza del diritto, quindi, e poi vincolo costituzionale al rispetto degli obblighi internazionali, vedi appunto Direttiva Europea Bolkestein del 2006, senza contare le sentenze della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato. L'indicazioni del Colle appare chiara, l'attesa di modifiche a breve, pure.