L'attenzione della premier Meloni si è divisa tra i temi esteri, visto l'incontro con il segretario generale della NATO, e quelli interni. È iniziata infatti in Senato la discussione generale sulla riforma del premierato. Nel frattempo alla Camera si è svolto un convegno sul tema. Presente e protagonista dell'intervento finale la presidente Meloni che ha parlato di un'occasione da cogliere per fare la riforma, anche se per lei è un rischio, e ha attaccato chi, secondo lei, ha un approccio ideologico nei confronti del tema e chi, come la leader del PD Schlein, non avrebbe argomentazioni per controbattere. "Chi ritiene di essere, diciamo così, il depositario esclusivo della Costituzione ne mette per paradosso in crisi la funzione unificante che è propria della nostra Costituzione. Se la Costituzione deve essere di tutti ed è di tutti la sua interpretazione non può privilegiare una sola cultura politica o un solo punto di vista". Secondo Meloni il premierato metterà fine alla sovrapposizione dei ruoli mentre ha invitato gli altri partiti a un dialogo per rafforzare l'iniziativa legislativa del Parlamento. In precedenza un'ora di colloquio con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. L'Italia è un fedele e importante alleato, ha detto il capo dell'Alleanza Atlantica, che ha poi ringraziato l'Italia per il sostegno all'Ucraina compresa la fornitura di un sistema di difesa aerea e un accordo bilaterale di sicurezza firmato con Kiev. Accordo che però non si spingerà fino all'invio di truppe. La NATO non ha intenzione di schierare forze, né l'Ucraina ci ha chiesto di farlo, ha chiarito Stoltenberg. Parole che confermano una convergenza di vedute e placano le polemiche dopo che in giornata Salvini aveva detto che chi parla di invio di soldati, come Macron e Monti, è da curare. Da parte sua Meloni ha ribadito a Stoltenberg l'aspettativa italiana che nel vertice NATO di Washington, a luglio, si prendano decisioni concrete in risposta alle sfide che arrivano dal fianco sud e quindi chiaramente l'Africa, le influenze russe e gli interessi occidentali da tutelare nel continente.























