Nella maggioranza sono tutti d'accordo, da Salvini a Crosetto. Il DDL sicurezza deve entrare in vigore il prima possibile, senza troppi passi indietro rispetto ai rilievi emersi nel dialogo con il Quirinale e soprattutto, superando quello che in commissione viene definito l'ostruzionismo delle opposizioni, che in totale hanno presentato 1.300 emendamenti, opposizioni che a loro volta imputano al Governo di voler strumentalizzare lo scenario di tensione acuito dalle violenze di Roma e Bologna per introdurre nuove norme repressive, che nulla avrebbero a che vedere con i fatti avvenuti sabato e nulla, secondo il centro-sinistra, andrebbero ad aggiungere le nostre forze dell'ordine come supporto nello svolgimento del loro lavoro. L'iter del provvedimento riprende comunque a breve nelle commissioni riunite, affari costituzionali e giustizia del Senato e potrebbe arrivare in aula a marzo. Nelle prossime ore intanto il Parlamento in seduta comune è chiamato ancora una volta ad esprimersi per eleggere i quattro giudici della Corte Costituzionale. In un vertice a Palazzo Chigi fra la Presidente del Consiglio Meloni e i due vice Tajani e Salvini pare che l'accordo sia quasi fatto, su due nomi i partiti avrebbero chiuso, sugli altri due dovrebbero farlo a ridosso del voto.