Alla fine lo mette in evidenza il titolare dell'economia Gualtieri. Arriva il semaforo verde sul testo del decreto Agosto, provvedimento dedicato dal Governo soprattutto al tema del lavoro e che ora vede la luce con un compromesso finale che lo porterà in Consiglio dei ministri nelle prossime ore. Un percorso ad ostacoli con il nodo principale che era il blocco dei licenziamenti, con la maggioranza divisa fra quanti pensavano ad una proroga fino a metà Ottobre e quanti invece puntavano alla fine dell'anno, come chiesto dai sindacati. La sintesi, trovata nel lungo vertice a Palazzo Chigi, prevede che il blocco dei licenziamenti prosegua, ma in maniera variabile, cioè in base alle scelte delle aziende sull'utilizzo di Cig o sgravi e duri, comunque, almeno fino a metà Novembre. Ci sarebbero però ancora alcuni nodi da sciogliere, come lo slittamento delle tasse per gli autonomi e il bonus per i ristoratori che acquistano prodotti made in Italy, capitoli cari a Italia Viva. "Bene il decreto Agosto", scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti, “accolte tutte le priorità indicate dal Partito Democratico, a partire dagli impegni sul lavoro". Per il Movimento 5 Stelle, lo sguardo deve essere rivolto anche alle aziende. È necessario in questo momento dare sostegno anche all'occupazione. È evidente che il blocco dei licenziamenti è una misura che deve in qualche maniera coniugare la necessità di non perdere posti di lavoro, che per noi è fondamentale, con gli interessi anche dei datori di lavoro. Sul lavoro non ci possiamo limitare a chiedere una misura giusta, come la proroga della cassa integrazione, bisogna puntare sulle politiche attive, è da giorni il messaggio di Forza Italia. Sul blocco licenziamenti la Lega tiene da settimane un punto. "Bene, ma dare liquidità alle imprese". Critiche, invece, sono arrivate da Fratelli d'Italia. Nell'Italia di oggi, gli imprenditori stanno, diciamo, in condizioni drammatiche molto spesso, esattamente come loro dipendenti e se uno molla, gli altri si ritrovano tutti a casa. Quindi, diciamo, sono realtà dovrebbero e che devono riuscire a prendersi per mano.