Per il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, un decreto che renderà le carceri più umane, per le opposizioni e le associazioni un provvedimento insufficiente a incidere sulla vita esasperata nelle strutture detentive. Le misure, nel complesso, puntano ad alleviare il sovraffollamento nelle celle, e rafforzare la gestione e la sicurezza degli istituti con un aumento di personale. Nello specifico si prevede: l'assunzione di 1.000 agenti di penitenziaria in più e 20 dirigenti, semplificata la procedura per concedere l'uscita anticipata dal carcere a chi ne ha diritto, aumentano le telefonate a disposizione dei detenuti da 4 a 6 e viene istituito presso il Ministero della Giustizia un elenco di comunità idonea ad accogliere i tossicodipendenti e i condannati per reati minori a cui rimangono pochi anni da scontare. La spinta, è un maggiore utilizzo delle misure alternative al carcere. E in questa direzione vanno anche gli unici due emendamenti di Forza Italia, che pure aveva presentato un pacchetto più massiccio, approvati in Commissione Giustizia: la possibilità di arresti domiciliari per gli over 70 e i malati con un residuo di pena di meno di 4 anni e l'accesso ai lavori socialmente utili per i detenuti ammessi all'affidamento in prova. Un'ultima misura, non ha nulla a che vedere con le carceri, nel decreto è stata inserita anche una nuova fattispecie di reato, denominata indebita destinazione di denaro, punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. L'obiettivo, sottolineano soprattutto le opposizioni, sarebbe quello di coprire alcuni illeciti rimasti scoperti con l'abolizione dell'abuso d'ufficio.