La ripresa dei lavori parlamentari non è un buon viatico per il Governo. Per dribblare l'iniziativa di una cinquantina di deputati del Movimento 5 Stelle, che, con un emendamento al decreto Covid, chiedono la soppressione della norma sui rinnovi degli incarichi dei vertici dei servizi, il ministro Federico d'Incà annuncia la fiducia sul provvedimento che proroga lo stato di emergenza per il Coronavirus fino al 15 Ottobre. Scelta che prende in contropiede la maggioranza e fa infuriare il centrodestra. Luigi Di Maio nega una sua regia politica. "Sono nuovamente costretto a smentire retroscena fantasiosi" fa sapere. Ma l'attenzione è anche fuori dall'Aula. Le parole di Nicola Zingaretti sulle regionali suonano come un chiaro campanello d'allarme sui rischi per il Governo in caso di sconfitta pesante. In questo clima si prova comunque a stringere sulla legge elettorale in Commissione Affari Costituzionali, appuntamento martedì 8 Settembre. L'input arriva dal Segretario del Pd che per equilibrare la sforbiciata anticassa a deputati e senatori chiede di vedere approvata la nuova legge elettorale, il cosiddetto "Germanicum" di impianto proporzionale con sbarramento al 5% almeno in una Camera prima del referendum del 20 e del 21 Settembre. Una fretta che i Capigruppo del centrodestra in Commissione bollano come atteggiamento arrogante. Sulla consultazione per il taglio dei parlamentari il Movimento 5 Stelle e il fronte del "no" hanno scelto entrambi il 12 Settembre per promuovere la loro battaglia.