Il Decreto cultura e il dicastero guidato da Alessandro Giuli l'ha, chiamato Piano Olivetti, non a caso. La dedica all'imprenditore mecenate illuminato sta a significare spiegano, l'interesse per un rilancio delle periferie e delle zone più disagiate, come dell'editoria libraria e dei giornali fatti di carta stampata, oltre che degli istituti storici, degli archivi e del mondo del cinema e dello spettacolo, ma anche l'impegno per la digitalizzazione e quello per la diplomazia culturale e la cooperazione con l'Africa. Ci sono 30 milioni di euro previsti per l'acquisto di libri pure digitali da parte di biblioteche storiche di prossimità. 4 milioni per l'apertura di nuove librerie da parte di giovani under 35, 10 milioni per ampliare l'offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo, potenziando le pagine di cultura e spettacolo. 1,6 milioni complessivi annui andranno ad archivi ed istituti storici fra i quali la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, per la quale sarebbero previsti 300 mila euro. Sarà istituita una unità di missione per la cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato della durata, intanto di tre anni. Anche questo un tassello di un nuovo ministero della Cultura, spiegano dal collegio romano che intende puntare decisamente verso una dimensione internazionale.