Ci sono 35 giorni per definire la sorte del Decreto sicurezza bis. Un mese o poco più per convertirlo in legge e capire se e quali modifiche al testo, andranno a segno. Intanto assistere alla chiusura definitiva della cosiddetta finestra elettorale. Superato il 20 luglio senza lo scioglimento delle camere, infatti, sarà di fatto impossibile votare a settembre. L'aria di crisi appare lontana, i 5 Stelle lavorano per scongiurarla. Anche per questo alcuni emendamenti al decreto Salvini, indigeribili per la Lega, sono già stati bloccati. Restano altre proposte, come la confisca immediata dell'imbarcazione a chi entra nelle nostre acque violando la legge, portate avanti da Luigi Di Maio. Al contrario il Ministro dell'Interno punta a un inasprimento su due fronti per le navi che soccorrono migranti in difformità dalle regole. Un aumento delle multe fino a 1 milione di euro è una procedura più semplice e rapida di sequestro del mezzo. Domani e per tutta la settimana il decreto sarà all'esame delle Commissioni Affari Costituzionali e giustizia di Montecitorio. È atteso in aula lunedì prossimo, ma in molti scommettono su uno slittamento di qualche giorno, magari proprio in coincidenza con il fatidico 20 luglio. In ogni caso il testo dovrà poi andare in Senato per diventare legge al massimo entro il 13 agosto. Tensioni e malumori tra i 5 Stelle non mancano, ma sembrano lontani gesti come la defezione di una ventina di deputati che si registrò in occasione del voto sul primo Decreto Sicurezza a fine 2018. tanto più al Senato, dove ormai la maggioranza si regge su tre voti di scarto in via di diminuzione. Strappi del genere avrebbero un forte peso politico anche se il testo, condiviso da gran parte delle opposizioni di centrodestra, non rischierebbe comunque.