Qualche modifica, meno somministrazioni e sanzioni più basse. I vaccini obbligatori per l’iscrizione nei nidi e nelle scuole materne pubbliche e private italiane passano da 12 a 10, divisi in due punture: esavalente, antipolio, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzale di tipo B e pertosse, e quadrivalente, anti morbillo, parotite, rosolia e varicella. Quattro raccomandati offerti gratuitamente in base all’anno di nascita previsto dal calendario vaccinale con chiamata attiva delle ASL: quelli contro il meningococco B, C, il rotavirus e lo pneumococco. Scende il numero dei vaccini e calano anche le sanzioni per la frequenza scolastica: fino a 16 anni, da 7.500 euro a 3.500; i genitori non rischiano più la sospensione della patria potestà, in caso di libretto non in regola, ma un’anagrafe vaccinale nazionale registrerà e aggiornerà la situazione anno per anno. Il prossimo sarà di transizione: entro il 10 settembre basterà un’autocertificazione o la prenotazione alla ASL; entro il 10 marzo 2018, libretti in regola. Approvato un emendamento che estende l’obbligo anche per operatori sanitari, sociosanitari e scolastici, ma resta il nodo delle coperture in attesa del parere della Commissione bilancio. Sì alla possibilità di effettuare le somministrazioni in farmacia, misura, quest’ultima, che vede contrari gli Ordini dei medici.