Delega fiscale, strappo di Salvini: grave per Pd e M5s.VIDEO

05 ott 2021
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In una realtà dove un italiano su due non è andato a votare e in cui in pochi partiti ammettono la sconfitta, la tensione si risposta su Palazzo Chigi e su un cambio di scena improvviso. I ministri della Lega disertano il Consiglio dei Ministri che vara la delega fiscale. Salvini è sicuro non si tratti di uno strappo ma di una richiesta di chiarezza. In una conferenza stampa ribadisce che il carroccio non possa dare una delega in bianco sulla riforma fiscale, nel metodo e nel merito. "Non voto della Lega alla delega fiscale perché non contiene quello che c'era negli accordi. Problema di metodo: i ministri della Lega non possono avere un documento così importante in mano alle 13:30 per discuterlo alle 14. Non stiamo parlando dell'oroscopo, stiamo parlando della legge delega sulla riforma fiscale. Non è possibile avere mezz'ora di tempo per esaminare il futuro degli italiani e quindi su questo occorre evidentemente un cambio di modalità operativa." Non è crisi di Governo ma intanto il PD pone la questione dell'assenza della Lega e riunisce i suoi ministri, è un comportamento irresponsabile e incomprensibile, commenta il Segretario Letta, un atto gravissimo, la Lega deve dire cosa vuole fare da grande, aggiunge il MoVimento 5 Stelle con Conte. Draghi è stato chiaro, chiarisce Gelmini Ministro per gli affari regionali, non aumenteranno le tasse sulla casa. "Credo che il contenuto della delega sia sostanzialmente positivo anche perché Draghi ha ribadito che non ci sarà alcuna tassa sulla casa, ha ribadito che anche la revisione del catasto è destinata soltanto ad una mappatura e quindi non può essere utilizzata per aumentare la pressione fiscale." Il filo rosso tra il risultato negativo delle comunali, caso Morisi, mossa delle ultime ore, contrasti interni tra Salvini e Giorgetti, pone oramai la Lega in conflitto al suo interno e tra le forze politiche che sostengono Draghi. Il leader di Fratelli d'Italia Meloni in conferenza stampa con il candidato sindaco Michetti incalza gli alleati a serrare i ranghi, ancor di più per il ballottaggio, e rilancia la sfida Letta, disponibilità a votare Draghi alla presidenza della Repubblica e andare subito al voto.

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