Da leader politico del Movimento 5 Stelle a leader di Impegno Civico, in mezzo il Governo Draghi. Dai Vaffa-Day e dalla lotta alla casta inamovibile della politica, alla difesa di un'agenda riformista in grado di proseguire nel solco del programma Draghi. E così a 36 anni, Luigi Di Maio benedice il suo partito. "Io credo che gli italiani realizzeranno veramente cosa è accaduto al Governo Draghi, subito dopo il rientro da questa meritata pausa estiva per loro, e quando rientreranno troveranno uno scenario politico diviso in due: da una parte gli estremismi, che sono pure quelli che hanno fatto cadere il Governo e da un'altra parte, l'area che possiamo anche definire Draghiana". E poi arriva un appello a tutti i leader per sostenere la battaglia di Draghi in Unione Europea sul tetto del prezzo del gas e la richiesta di rivedere l'abuso d'ufficio, definito uno strumento che sta creando la paura della firma in tanti sindaci. Infine, come Ministro degli Esteri, la richiesta di istituire nel nuovo Parlamento, una Commissione d'Inchiesta per accertare se ci siano legami tra alcuni partiti italiani e la Russia. Grazie all'accordo con il Centro Democratico di Bruno Tabacci, non sarà necessaria la raccolta di 60 mila firme per depositare il simbolo. "Questa operazione che facciamo oggi, non è casuale. Luigi è più giovane dei miei figli, quindi è un passaggio generazionale, è un investimento sul futuro".