Di Maio lascia guida M5S, le reazioni politiche

22 gen 2020
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Tra i principali ringraziamenti di Luigi Di Maio nel suo discorso di addio alla guida del Movimento 5 Stelle c'è quello al Presidente del Consiglio Conte, indicato proprio da lui come premier e che adesso prende atto delle dimissioni con rammarico ma doveroso rispetto, dice e soprattutto aggiunge “La sua decisione non avrà alcuna ripercussione sul Governo. Continueremo a lavorare fianco a fianco fino al 2023”. Esclude un impatto negativo anche l'alleato di maggioranza; dal segretario Nicola Zingaretti arriva un abbraccio per una scelta difficile e il riferimento al lavoro da proseguire per dare soluzioni concrete alle persone. Quindi, secondo il Pd, nessuna scossa alla stabilità dell'esecutivo. Ci sono molte cose che mi preoccupano, ma non metterei questa in cima alle preoccupazioni. Ben diversa la sfilza di reazioni dalle opposizioni, con Salvini che parla di un Governo finito e della fine dei 5 Stelle che però non sarebbe colpa di Di Maio ma di qualcun altro. Grillo quando ha deciso di tradire gli italiani andando con il Pd dei poteri forti per salvare la poltrona ha perso ogni tipo di credibilità e di dignità. “Tra Zingaretti che tenta di nascondere il Pd, proponendo di scioglierlo e Di Maio che si dimette, assistiamo alle battute finali di un Governo fantoccio” dice Giorgia Meloni, invocando il voto. Da Forza Italia Silvio Berlusconi taglia corto: “Cambia poco, i 5 Stelle comunque hanno fallito per la loro incapacità di Governo e un programma determinato dall'invidia sociale”.

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