Il discorso alla Nazione di Putin e i timori per un aggravarsi della situazione irrompono nel dibattito politico e monopolizzano di fatto la campagna elettorale delle ultime ore. Dal PD Enrico Letta sollecita chiarezza di posizione a tutti i partiti. Chiede di non avere atteggiamenti ondivaghi e lancia un appello agli italiani a riflettere bene sul voto del 25, per non dare il proprio consenso a quelli che il segretario DEM chiama: "Amici di Putin". Le parole del Presidente russo sono un evidente segno di debolezza secondo Giorgia Meloni che dimostrano come e quanto le sanzioni funzionino. Parole che però per Salvini, il cui augurio è che la situazione non degeneri, non rappresentano una buona notizia. Condanna senza se e senza ma arriva da Forza Italia con Berlusconi che ribadisce la collocazione del Governo a guida Centro- Destra, Nell'Unione e nella NATO. Si definisce facile profeta invece Giuseppe Conte, fortemente preoccupato dall'escalation militare cui si va incontro. Il numero uno dei 5 Stelle sferza tutti i leader per l'atteggiamento avuto e che non ha portato alla ricerca di una via diplomatica. E dal Terzo Polo, Calenda chiede di confermare a pieno la linea indicata da Draghi all'ONU, fermamente occidentale, ma anche di evitare ogni rischio di inasprimento del contesto. Sullo sfondo, la questione del "caro energia", con Di Maio che insiste sul tetto al prezzo del gas ancora più urgente alla luce delle dichiarazioni di Putin, mentre Lega e Fratelli d'Italia appaiono sempre più divisi sulla necessità di uno scostamento di bilancio per far fronte al "caro energia". Salvini lo chiede Meloni lo esclude.