Dl Ucraina, tensione su spese militari. Conte: M5s dirà no

26 mar 2022
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C'è un piano diplomatico al quale il Governo italiano lavora incessantemente, con il premier che ribadisce quanto l'Italia cerchi fermamente una soluzione pacifica e l'annuncio di una prossima telefonata con il presidente Putin ma ci sono per esecutivo e maggioranza, ora soprattutto, un piano energetico e uno militare. Lunedì un vertice di maggioranza dovrà stabilire la linea da tenere sul Decreto Ucraina, già approvato dalla Camera e che ora è all'esame del Senato per il via libera definitivo, probabilmente entro metà settimana. Si dovrà valutare se porre o meno la fiducia perché non mancano tensioni e malumori, non solo quanto all'invio di armi a Kiev ma anche sull'ordine del giorno allegato che impegna il nostro paese a portare la quota di spesa militare al 2% del PIL, come da impegni in ambito Nato, ricorda Draghi, già sottoscritti nel lontano 2006. Su questo Lega e soprattutto buona parte dei 5 Stelle frenano. Per Matteo Salvini si parla con troppa facilità di bombe, armi e missili mentre il riferimento restano le parole del Pontefice e Giuseppe Conte, pur con differenze di opinioni nel Movimento rilancia. Con me alla guida dei pentastellati diremo no all'aumento massiccio delle spese militari. "Sarò il presidente di un movimento che dice no a un aumento massiccio delle spese militari a carico del bilancio dello Stato, soprattutto in un momento del genere, ma diremo sì a un investimento shock sulla transizione energetica verso le rinnovabili. Ci sono uomini di Stato e di Governo che parlano con troppa facilità, a mio giudizio, di armi, di bombe, di missili, addirittura dall'altra parte dell'oceano, qualcuno di nucleare." Quanto all'energia e al caro prezzi, il premier Draghi, fresco di vertice europeo, annuncia un piano nazionale di diversificazione nell'approvvigionamento energetico in un paio di settimane, obiettivo su scala europea, affrancarsi il più possibile dal gas russo, grazie ai risultati raggiunti all'Euro Summit, più gas liquefatto dagli USA e stoccaggio comune. "Dal vertice europeo di ieri sono venute decisioni positive sull'energia, con passi in avanti importanti per le proposte italiane, un tetto europeo al prezzo del gas, acquisti comuni di gas, un meccanismo più conveniente per il prezzo dell'elettricità. E' importante perché l'Europa è fondamentale per aiutare famiglie e imprese contro il caro energia." Resta tutta aperta la partita sul tetto al prezzo del gas e qui di strada ce n'è ancora da fare. Bruxelles presenterà una sintesi entro un paio di mesi.

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