Dopo redditometro è scontro maggioranza-opposizioni su dl casa

La polemica tutta interna alla maggioranza sul redditometro è ancora calda ma il governo guarda già oltre. Il Consiglio dei Ministri si appresta a varare il decreto così detto salva casa dopo le ultime limature. Tra le misure previste in materia di semplificazioni edilizia urbanistica, la possibilità per bar, ristoranti e non solo di mantenere i dehor: le strutture amovibili realizzate cioè durante l'emergenza covid e ancora: sarà più facile per un immobile il cambio destinazione d'uso e i comuni potranno alienare i beni abusivi. Un decreto che fa sapere il governo punta a fornire un riscontro immediato e concreto al crescente bisogno abitativo, rimuovendo quegli ostacoli che determinano lo stallo delle compravendite a causa di irregolarità formali. Non riguarda gli abusi esterni ma la regolarizzazione di milioni di problemi che ci sono nelle case degli italiani, protestano quelli che non hanno letto il testo, rivendica il vicepremier Salvini mentre dal PD, Elly Schlein attacca usano le istituzioni per marchette elettorali, con l'ennesimo condono edilizio. Polemiche come quelle che di fatto restano anche nella stessa maggioranza nonostante lo stop della premier Meloni al redditometro varato e già approvato in Gazzetta Ufficiale con Lega e Forza Italia che ne chiedono non solo la sospensione, ma la totale abolizione con un nuovo provvedimento. No al fisco spione avverte il leader del Carroccio. Polemiche qui ancora con le opposizioni anche sul premierato là dove in Senato è in corso una vera e propria battaglia a colpi di emendamenti ed interventi fiume con PD, 5 Stelle, Verdi e Sinistra che annunciano linea dura e la maggioranza che ottiene il contingentamento dei tempi. Abbiamo chiesto 20 ore ma ho portato il dibattito a 30 ore complessive oltre il tempo che ci vuole per le votazioni, spiega il presidente del Senato La Russa. Voto finale? Il 18 giugno resta un'ipotesi concreta, dice.