Tocca a noi tutti prendersi cura della scienza come la scienza si è presa cura di noi. Mario Draghi conclude con queste parole la visita ai Laboratori del Gran Sasso, eccellenza della ricerca italiana, in una giornata che incrocia due ricorrenze. Il trentacinquesimo anniversario della nascita dei laboratori e la giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, che l'ONU ha voluto istituire 7 anni fa e che si celebra l'11 di febbraio. "È un posto incredibile." Prima del Presidente del Consiglio parlano Lucia Votano, direttore dei laboratori del Gran Sasso dal 2009 al 2012, il Nobel 2021 per la fisica Giorgio Parisi, il Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Zoccoli, di cui i laboratori sono parte importante. Il discorso di Draghi è un omaggio alla scienza. "La pandemia ha riproposto la centralità delle scienze per le nostre vite e per la nostra società. È il silenzioso lavoro dello scienziato a fare la differenza tra la morte e la vita, tra la disperazione e la speranza. Vale per lo sviluppo dei vaccini e dei medicinali, come per la lotta al cambiamento climatico. Oggi ci confrontiamo con pulsioni anti scientifiche che puntano alla delegittimazione dei singoli scienziati o delle loro istituzioni. Dobbiamo difenderli e dobbiamo coltivare la cultura scientifica. Promuoverne il ruolo centrale nella società." Accanto alle eccellenze come i laboratori del Gran Sasso ci sono molte cose da fare e da migliorare. Ricercatori di valore che fuggono dall'Italia, il basso numero dei dottorati di ricerca, una presenza femminile ancora scarsa nel campo delle discipline cosiddette Stem, scienza tecnologia ingegneria e matematica. Ad alcuni di questi mali italiani, dice Draghi, potranno porre rimedio le risorse del PNRR. 30 miliardi saranno investiti in istruzione e ricerca, raddoppierà il numero delle borse di dottorato. La ricerca deve essere al centro della crescita dell'Italia. "Realizzare il pieno potenziale della ricerca vuol dire puntare su chi è stato spesso ai margini di questo mondo. Le donne, come appena ricordato lei. Per troppo tempo le posizioni di vertice nella ricerca scientifica sono state appannaggio degli uomini. Oggi sono molte di più le ricercatrici italiane che si affermano ai massimi livelli." Anche Parisi parla di ciò che non va e di come dovrebbe andare. Il futuro della ricerca dopo il PNRR dovrebbe comunque essere fatto di piani di finanziamento a lungo termine.























