Un altro giorno un altro passo verso i titoli di coda il Draghi bis è sempre più lontano, soprattutto dopo la chiusura netta di Forza Italia e Lega, qualsivoglia nuovo Governo che preveda anche i 5 Stelle in maggioranza. Lo ribadiscono, lo scrivono in una nota congiunta Salvini e Berlusconi lo affermano con la consapevolezza che porre questa condizione è il modo migliore per arrivare al voto in autunno senza passare per quelli che hanno provocato le elezioni anticipate. I 5 Stelle in riunione permanente con continui rinvii sono divisi tra chi segue la linea di rottura fatta di ultimatum ad oltranza di Giuseppe Conte, e chi come il ministro d'Incà ed altri, vorrebbe una tregua. Non sono mancati momenti di tensione con accuse di tradimento e toni forti, non è escluso che qualcuno possa lasciare il Movimento per votare la fiducia. Il Partito Democratico anche per tenere in piedi il progetto di Campo Largo, chiede al Movimento responsabilità. "Perdere Draghi vorrebbe dire perdere sfide cruciali", ammonisce Debora Serracchiani: "Credo onestamente che ci voglia veramente di più di responsabilità da parte di tutte le forze politiche lo sottolineo di tutte le forze politiche, perché oggi stiamo guardando al Movimento 5 Stelle, a cui chiediamo veramente una assunzione di responsabilità, perché siamo convinti che sia necessaria anche la loro presenza, ma siamo altresì convinti che questo Governo debba andare avanti". Mario Draghi a poche ore dal suo viaggio in Algeria osserva rimanendo silente. Chi spera in un Draghi bis, lavorerà fino all'ultimo momento disponibile per far sì che questo avvenga. L'appello dei Sindaci, filtra da Palazzo Chigi, è un fatto importante ma sul piatto della bilancia il peso di una maggioranza in frantumi, inclina il piano quasi irreversibilmente verso la fine del Governo e della legislatura.























