In un momento pieno di incertezze, di potenziali instabilità, di fragilità interne ed esterne, questo Governo di unità nazionale, continua a voler governare. È il messaggio che il Premier Draghi lancia nella sua lunga e prima intervista al Corriere della Sera, accompagnato dall'appello all'unità, rivolto alle forze politiche, che non dovrebbero farsi prendere dall'insicurezza, che genererebbe instabilità. A più di un anno dal conferimento dell'incarico, Draghi si racconta a tutto tondo. Afferma che dovrebbe esserci l'elezione diretta del Premier, ma nega di voler candidarsi nel futuro o di essere stanco del continuo lavoro di mediazione tra i partiti, alla prova dell'unità proprio nei prossimi giorni. Fisco, giustizia con la riforma del CSM, i temi principali del confronto politico dopo la pausa pasquale. Il Presidente del Consiglio racconta poi, di aver cercato, senza successo, di convincere Putin a incontrarsi con Zelensky, per intraprendere un percorso di pace. E ribadisce che l'Italia resterà accanto a quelli che definisce gli amici ucraini, sostenendoli attraverso l'invio di armi, ma senza coinvolgimento diretto della NATO. E poi la necessità di diversificare le fonti di energia, per limitare la dipendenza dal gas russo e trovare nuovi fornitori. Per questo, a metà settimana, sarà in Congo e Angola e poi, a inizio maggio, in Mozambico.























