I prossimi giorni saranno un banco di prova impegnativo per il Governo e la sua maggioranza, non sempre compatta. Def, fisco, giustizia, vedranno passaggi decisivi in Parlamento, ma Mario Draghi non accusa stanchezza e si mostra fiducioso sulla tenuta delle forze politiche che lo sostengono. L'obiettivo è arrivare alla fine della legislatura, dopodiché ribadisce, lui non coltiva ambizioni politiche personali, così il Premier in un'intervista al Corriere della Sera, replica, senza cedimenti, a chi lo vede provato dal tira e molla con la sua eterogenea maggioranza, su dossier delicati. Non sono stanco, questo Governo di unità nazionale continua a voler governare, abbiamo fatto molto e lo abbiamo fatto insieme, ricorda ai compagni di viaggio. Di fronte all'ipotesi di sottoporsi al giudizio degli elettori, non ha dubbi: no, è estraneo alla mia formazione e alla mia esperienza. La sua esperienza di super tecnico rappresenta un'eccezione, questo posto è per una persona scelta dagli italiani, bisognerebbe che i Presidenti del Consiglio, fossero tutti eletti. Il Premier deve fare i conti con i continui smarcamenti di leader come Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. A breve toccherà alla riforma della giustizia, con la promessa di non mettere la fiducia e alla riforma del fisco, testare la compattezza della maggioranza. Ma Draghi è fiducioso, la delega fiscale è uno strumento di lotta all'evasione e alle disuguaglianze e non aumenta le tasse, anzi il contrario. Convinzione che il Premier ribadirà nel nuovo incontro previsto con il Centro-Destra la prossima settimana, per chiudere la partita sulle tasse. Ovviamente, sottolinea, qualsiasi modifica dovrà andare bene anche al Centro-Sinistra.























