Il covid, la guerra, l'economia parla Mario Draghi al termine del Consiglio dei Ministri, che conferma la fine dello stato di emergenza per il covid al 31 marzo, e in attesa del prossimo. Che si occuperà, delle misure per mitigare l'impatto della guerra su famiglie e imprese. Sul covid, un grazie agli italiani. "Noi, siamo sempre percepiti all'estero, come un popolo che manca di senso comune, di senso civico. Beh non è vero, non è vero, gli italiani sono stati bravissimi in questa pandemia". Quantifica il Premier, 80 mila decessi evitati con la campagna vaccinale, e solo nel 2021. La promessa di un ritorno alla normalità mantenuta, il graduale superamento del green-pass, che però è stato strumento che ha spinto l'economia una crescita del 6,5%. Il riconoscimento, però, che la guardia va tenuta alta. Osserviamo, con grande attenzione l'andamento della curva epidemica, e siamo pronti ad adattarci dice. La soddisfazione, poi, di aver pienamente recuperato il rapporto con le regioni definito perfetto. Sulla guerra, è importante dire la verità, e sottolinea il Premier che siamo preparati ad affrontarla. La verità, è che non siamo dentro a una logica di razionamenti, il Governo vuole evitarla, anche con i provvedimenti che vedranno la luce nelle prossime ore, anticipando il Def prima della fine di marzo ma senza variazione di bilancio. Se ci sarà una scarsità di materie prime o alimenti sarà affrontata. l'Italia ,ribadisce Draghi, è convinta che sia necessario un tetto europeo al prezzo del gas. Recessione? No! In Europa, nessuno la vede un rallentamento dell'economia certo. Poi, ci sono il quadro, le prospettive sulla guerra in Ucraina non positive. Putin, non vuole la pace, l'avanzamento delle trattative è prima annunciato, poi regolarmente smentite. "Però, bisogna dire che la pace va cercata ad ogni, ad ogni, costo. E in questa ricerca, bisogna anche essere credibili. Gli Stati Uniti e la Cina, lo sono". La grande domanda, l'Europa può fare di più? Stiamo facendo moltissimo, secondo il Presidente del Consiglio. L'entrata della NATO nello spazio aereo ucraino, come chiede Zelensky, significa entrare in guerra. E nell' Alleanza Atlantica, nessuno sembra volerlo.