Non esiste alcun caso Italia, l'Europa non è allarmata per il nuovo governo che arriverà. La riunione dei Capi di Stato e di Governo è finita da poco, su Praga tramonta il sole, quando Draghi dice in chiaro che nessuno teme alcuna deriva. Ad accendere la miccia, le parole della Ministra francese agli Affari Europei, che si sarebbe detta pronta a vigilare sul nostro Paese, per il rispetto di diritti e libertà. Parole che non trovano riscontro tra i 27. "Quando c'è un cambio, diciamo, di governo e di politica così importante, c'è molta curiosità, ma non c'è preoccupazione. C'è gran rispetto delle scelte degli italiani e c'è interesse nel sapere come, eventualmente, si evolverà la linea politica del nuovo governo, cosa che uno, ovviamente, si trova in difficoltà a dire. Però alcune cose, per esempio, sulle scelte di politica estera, sono state, almeno se uno guarda alle decisioni prese in passato, la linea politica estera dovrebbe essere invariata." Non fa sconti invece alla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, criticata per i tempi lunghi nella ricerca di soluzioni per fronteggiare la crisi. Si è perso troppo tempo, al prossimo Consiglio, tra due settimane bisognerà decidere, altrimenti si, che l'unità e la credibilità dell'Europa rischiano di essere compromesse. Parole che sembrano aver avuto effetto. La Commissione presenterà un piano. Riprende quota anche il tetto al prezzo del gas, nella versione italiana, fluttuante di un 5%, rispetto al valore medio che verrà indicato. Draghi dice apertamente che bisognerà fare anche nuovo debito comune per sostenere imprese e famiglie, così come è arrivato il momento di sganciare il prezzo dell'elettricità da quello del metano. Se così non fosse e ognuno se ne andasse per i fatti suoi, tutto il sistema europeo rischierebbe di andare in tilt. Un rischio che almeno oggi nessuno sembra voler correre.