Per le emergenze che attanagliano il paese non c'è campagna elettorale che tenga. Draghi da Palazzo Chigi riprende in mano la matassa della crisi economica e si prepara a varare un nuovo Decreto Aiuti a sostegno di imprese e famiglie, 14,3 miliardi di euro di aiuti, così come messo nero su bianco nella relazione di assestamento di bilancio licenziata dal Consiglio dei Ministri, ma soprattutto consultazioni con associazioni datoriali e sindacati per capire come spendere al meglio queste risorse. E Draghi è consapevole che al netto dell'invito a lavorare a testa bassa non si può non tenere conto della contesa elettorale, motivo per cui si appella a tutti, forse politiche e parti sociali, affinché vi siano unità e responsabilità. La preoccupazione del premier è rivolta all'autunno che arriva, mesi complessi e complicati dove bisognerà fare i conti con un'inflazione che continua a salire e una flessione dell'economia. Il perimetro degli affari correnti non permette interventi strutturali di lungo periodo, servirebbe un accordo davvero blindato e siglato da tutte le forze politiche, ragion per cui questo nuovo plafond di aiuti sarà probabilmente destinato alla conferma e all'allargamento delle misure già esistenti. Scenario che scontenta Cgil, Cisl e Uil, che tra poche ore saranno nuovamente in sala verde, ma salvo sorprese è difficile immaginare di riuscire a mettere d'accordo in questo momento tutte le forze politiche su qualche iniziativa che vada oltre le prossime settimane.























