Per Mario Draghi, una domenica di riflessione sui nodi da sciogliere, poi un secondo giro di consultazioni da lunedì pomeriggio, stesso schema delle precedenti. Prima i cosiddetti piccoli, poi i partiti con i gruppi parlamentari più estesi, quelli che rappresentano i maggiori problemi, non tanto per la partenza quanto per il cammino di un esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce. Appare probabile che mercoledì possa essere il giorno dell'ascolto delle parti sociali, annunciato nelle poche parole pubbliche pronunciate da Draghi appena incaricato dal Capo dello Stato. Landini, il leader della CGIL, ha già detto che il sindacato ha molte cose da dire, che l'interlocuzione con le parti sociali è fondamentale per il futuro Governo perché Parlamento e politica non sono in grado di risolvere i problemi. Eppure dovranno. Qualsiasi mix di tecnici e politici che Draghi sceglierà per il Parlamento dovranno passare provvedimenti, in Parlamento dovrà formarsi la maggioranza che darà la prima fiducia e lascerà che il Governo cominci a navigare. Su questo, sull'inizio della navigazione non c'è incertezza, su tutto il resto sì. L'immagine di una maggioranza tutti dentro, con la sola eccezione di Fratelli d'Italia, che comunque ha annunciato un'opposizione costruttiva, non trarrà in inganno l'ex governatore, l'ampiezza potenziale di numeri nasconde il problema. Questo sì, tutto politico, della mediazione tra interessi e visioni del mondo addirittura opposte come quella della sinistra rappresentata da Pd e Leu, e quella della Lega. E se quello dei 5 Stelle pare derubricato a problema interno, capace al più di provocare una mini scissione, la compresenza di europeisti convinti e sovranisti pur ammorbiditi da un pragmatismo che ha spesso orientato le scelte leghiste, potrebbe alla lunga essere un problema. La prima parte della settimana servirà a Mario Draghi a elaborare le sue considerazioni finali, con cui da ex governatore di Banca Italia ha una certa consuetudine e che gli serviranno per sciogliere la riserva al Capo dello Stato e che gli serviranno per sciogliere la riserva al Capo dello Stato probabilmente tra giovedì e venerdì.