La mia visione critica delle regole del patto di stabilità com'erano prima è nota, insomma, e le ragioni anche sono note. Oggi è cambiato molto il quadro internazionale e il quadro europeo. Una visione critica trova un consenso quasi generale. Quindi l'Italia è in una buona posizione per far sentire la propria voce. Tutto quello, molto di quello che noi facciamo a livello anche di politica europea è proprio discutere di queste cose, la discussione con la Commissione è appena iniziata, occorre che siano regole ragionevoli, occorre che siano regole non dannose come quelle che avevamo prima. Quindi è importante che a questo consenso si arrivi nel corso del '22 meglio presto che tardi.