Draghi, subito Finlandia e Svezia nella Nato

Garantisce un appoggio senza condizioni e soprattutto l'impegno affinché l'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia possa avvenire nel più breve tempo possibile. Sono passate solo poche ore dalla formalizzazione della domanda di adesione quando Draghi riceve la premier finlandese Sanna Marin. E' a lei che assicura che non vi saranno tentennamenti e che il nostro paese sarà in prima linea a sostenere quella che oggi è diventata una necessità. L'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia ha distrutto equilibri e certezze ed è ora necessario allargare il patto per una difesa reciproca. "La richiesta di adesione alla Nato è una chiara risposta all'invasione russa dell'Ucraina e alla minaccia che rappresenta per la pace in Europa, per la nostra sicurezza collettiva. L'Italia appoggia con convinzione la decisione della Finlandia, così come quella della Svezia." La giovane Primo Ministro di Finlandia è altrettanto diretta nel ripetere che se Putin non avesse fatto ciò che ha fatto tutto questo non sarebbe necessario. Al momento sul tavolo non vi è l'opzione di insediare nel Baltico basi e presidi militari anche se tutto dipenderà da come la situazione si svilupperà. D'altronde lo stesso processo di adesione rischia di non essere semplice, con la Turchia che continua a frenare. Nelle prossime settimane non è esclusa una visita di Draghi ad Erdogan e potrebbe essere quello il momento buono per fluidificare il processo. Intanto l'Italia deve fare i conti con l'espulsione da Mosca di 24 suoi diplomatici. "Credo che la prima riflessione che viene in mente è che non bisogna assolutamente interrompere i canali diplomatici. Questa è parte di un atto, è un atto ostile chiaramente." E da Draghi arriva anche un punto fermo sulle armi e sul sostegno a Kiev, tema che sta mandando in ebollizione la sua maggioranza. L'Italia si muove con gli altri partner europei di cui è un fedele alleato. Se sarà necessario s'invieranno altri aiuti militari. Un concetto che ripeterà tra poche ore nell'informativa alle camere e che liquida così tutte le richieste e i distinguo di 5 Stelle e Lega. Non sarà lui il Presidente del Consiglio che si smascherà dall'Europa e dalle sue responsabilità.