A parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese, alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Silvio Berlusconi interviene così, dopo aver votato per le regionali in Lombardia nel suo seggio a Milano, sull'incontro tra la premier e il leader ucraino. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass, dice ai cronisti, e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico molto negativamente il comportamento di questo signore. Parole come pietre, dopo un suo audio trapelato lo scorso ottobre, nel quale esprimeva giudizi pesanti su Zelensky, generando reazioni imbarazzate nella maggioranza. Immediata la reazione di Palazzo Chigi, che in una nota specifica: il sostegno all'Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l'esecutivo. Un'importante puntualizzazione arriva da Antonio Tajani: Forza Italia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza ucraina, sottolinea il Ministro degli Esteri, continueremo a votare con i nostri alleati di governo, rispettando il nostro programma. Attaccano le opposizioni da più fronti. Giorgia Meloni è d'accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Scrive su Twitter la presidente dei senatori del Partito Democratico Simona Malpezzi, oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin, con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Europa. E Carlo Calenda rincara la dose: Berlusconi ricomincia con i suoi vaneggiamenti putiniani, in totale contrasto con l'Europa, il governo di cui fa parte e il Ministro degli Esteri, che è anche espressione del suo partito. Pessimo.