La verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Gennaio sarà il testimone chiave per capire come andrà a finire per il Governo e la maggioranza. Si comincia il 9 di gennaio con il vertice sulla giustizia che dovrà affrontare il nodo prescrizione. La riforma sorretta dai Cinquestelle è incompleta secondo il Pd, che ha messo sui binari del Parlamento un disegno di legge proprio sulla prescrizione ed è pronta a farlo correre da solo. Italia Viva, è pronta a votare con Forza Italia se non si troverà un accordo nel perimetro della maggioranza. Altro granello di sabbia nell'ingranaggio di questa maggioranza è il 12 gennaio. Quel giorno scadono i termini per la presentazione delle firme già raggiunte, salvo ripensamenti, a sostegno del referendum sul taglio del numero dei parlamentari. Sostenuto anche da pezzi della Maggioranza, il referendum allunga i tempi di entrata in vigore della legge stessa e potrebbe alimentare gli appetiti di chi vuole una fine anticipata della legislatura per mantenere i numeri della democrazia italiana, invariati. A metà gennaio, poi la Corte Costituzionale si esprimerà sulla legittimità del referendum presentato dalle Regioni a guida centrodestra per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale. Anche lì la reazione a catena sarebbe importante e sarà Matteo Salvini al centro della scena il 20 gennaio con la giunta per le autorizzazioni a procedere che dovrà decidere se mandarlo a processo per il caso Gregoretti. Il gennaio della verità si chiuderà poi il 26 con le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, che avranno il sapore di un vero e proprio stress test per la maggioranza. Ed è proprio l'Emilia Romagna la Regione da dove hanno mosso i primi passi le sardine che hanno deciso di darsi una struttura per andare in mare aperto. Ai primi di marzo è previsto un vero e proprio Congresso nazionale.