Dal silenzio assenso ai poteri sostitutivi per accelerare i tempi e velocizzare le procedure. Arriva in Consiglio dei Ministri la riforma dell'edilizia, il governo, infatti, è pronto a esaminare il disegno di legge delega per la revisione del testo unico del settore. Tra gli obiettivi la semplificazione delle procedure, la digitalizzazione, il superamento della frammentazione regionale e il riordino dei titoli edilizi, in particolare, per assicurare la certezza dei tempi dei procedimenti dovranno essere definiti i meccanismi procedurali che possano assicurare il rispetto dei termini perentori, anche prevedendo, secondo la relazione illustrativa al testo, poteri sostitutivi o soluzioni per superare i blocchi derivanti da ritardi o disaccordi tra amministrazioni coinvolte. E non è tutto per contrastare l'immobilismo burocratico si guarda al meccanismo del silenzio assenso o del silenzio devolutivo in caso di inerzia dell'Amministratore competente. Altra questione, quella delle sanatorie, con l'individuazione delle difformità edilizie che a seconda della loro natura e identità e dell'epoca di realizzazione dell'abuso stesso, potranno essere sanate a legislazione vigente. Previste anche norme dedicate alla regolarizzazione degli abusi storici, quelli cioè prima del 1967. Sanatoria però si fa sapere che non significa deroga alle norme in materia di sicurezza. .























