Nessuna attività didattica, nessun progetto, non solo nelle scuole elementari ma neanche più nei tre anni delle medie. Si potranno creare degli spazi ad hoc dove parlare di tematiche sessuali, affettive, di rispetto, relazione e identità di genere. Vietate, si legge nell'emendamento che porta la firma della Lega e l'approvazione della Commissione Cultura alla Camera, tutte le attività didattiche e progettuali attinenti all'ambito della sessualità nelle scuole secondarie di primo grado. Vietate fino alle scuole superiori, quando dovranno comunque essere autorizzate dai genitori che dovranno conoscere i temi che verranno affrontati, il materiale didattico e le competenze. Il cosiddetto consenso informato in ambito scolastico al centro del disegno di legge presentato dal Ministro dell'Istruzione e del Merito, Valditara, lo scorso maggio, che vincola questi progetti all'approvazione delle famiglie, vietandoli già per i più piccoli. Si tratterebbe quindi di un'ulteriore estensione del divieto che toccherebbe ragazzini dagli 11 ai 14 anni. Le opposizioni insorgono e parlano di Medioevo. Il Carroccio replica: "È una misura di buonsenso". .























