A Montecitorio era in discussione la legge sull'educazione sessuale nelle scuole. Ma quando a prendere la parola è il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, i toni si alzano e il bon ton istituzionale viene rottamato. Il titolare del dicastero di Viale Trastevere stava illustrando il disegno di legge che porta il suo nome sul consenso informato per l'offerta formativa che riguarda l'ambito dell'affettività, del rispetto della donna e contro la violenza di genere. Ad un certo punto il Ministro, rivolgendosi ai banchi dell'opposizione sbotta: "Sono indignato perché se è stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che voi abbiate detto che questa legge impedisce la lotta contro i femminicidi, scoraggia la lotta contro la violenza di genere, voi lo avete affermato. Vergognatevi. Tutto questo non c'è in questa legge". Uno scontro dialettico che infiamma il Centro-Sinistra che esorta il Ministro a scusarsi e a rimangiarsi quel "vergognatevi", che bolla come irrispettoso. Il PD, AVS e il Movimento 5 Stelle hanno proseguito con l'ostruzionismo per impedire l'approvazione del provvedimento, e il voto finale dovrebbe slittare a dicembre. Gianni Cuperlo, del Partito Democratico, snocciola i nomi dei predecessori di Valditara, e ironizza: "Aldo Moro, Oscar Luigi Scalfaro, Spadolini, Bodrato, Sergio Mattarella, Rosa Russo Iervolino, Luigi Berlinguer, Tullio De Mauro, sono stati tutti ministri della Pubblica Istruzione di questo Paese. Adesso c'è lui. Peppino a Totò avrebbe detto: e ho detto tutto". Valditara, prima di lasciare l'aula per un impegno si difende: "voglio subito chiarire che le mie affermazioni non avevano carattere personale, erano però affermazioni politiche". .























