A pochi mesi dall'elezioni amministrative, si complica la ricerca dei candidati sindaci. Un po' per gli oneri del ruolo, un po' per le difficoltà interne dei partiti e delle coalizioni. Delle ultime ore la fumata nera a Napoli, con Gaetano Manfredi, ex Ministro dell'Università del Governo Conte 2, che si è sfilato dalla partita, indicando la disastrosa situazione del bilancio comunale. Nel capoluogo partenopeo sembra tenere il patto tra PD e Movimento 5 Stelle. C'è chi rimette in pista la carta istituzionale Fico, chi quella del sottosegretario Amendola. L'alleanza tra Dem e 5 stelle è in alto mare però un po' ovunque. La madre di tutte le sfide, quella per Roma, ne è la conferma. Da una parte la sindaca uscente Raggi, dall'altra l'ex Ministro dell'Economia Gualtieri per il PD, in attesa delle primarie. In mezzo, per ora Calenda, che da mesi lavora sul territorio per il programma e che boccia l'attuale amministrazione. "Roma è la città peggiorata di più in Europa. Peggiorata su tutti i fronti, basti dire che non riesci neanche a seppellire i propri morti. In un paese normale una situazione come quella che si è generata sui cimiteri di Roma avrebbe portato alle dimissioni del Sindaco". Stessa situazione a Torino e Milano, dove Sala correrà senza il sostegno dei 5 Stelle. Un movimento da settimane bloccato dalla resa dei conti, oramai legale, con l'associazione Rousseau che, con Davide Casaleggio, non vuole cedere la lista degli iscritti. L'incertezza regna sovrana anche nel centro-destra, dove tornano a riunirsi i rappresentanti dei partiti ma senza leader. Al netto del candidato civico Damilano a Torino, i nomi, gli unici per ora competitivi che girano su Roma e Milano, sembrano tramontati per il no degli stessi interessati, Bertolaso e Albertini. L'ipotesi di candidature nuove e carismatiche sembra per ora è rinviata.