"Letta aveva la possibilità di scegliere tra un'alleanza con il terzo polo basata sul riformismo, sulla ricetta liberale. Ha scelto l'alleanza con Fratoianni e Bonelli, con chi dice no alle grandi opere, no ai termovalorizzatori, ai rigassificatori. E credo che da lì siano cominciato i problemi. Il terzo polo ha fatto una scelta di coerenza, sull'agenda Draghi, sui contenuti del nostro programma, non abbiamo concesso nulla al populismo o alle promesse miracolose che poi non hanno un fondamento nel bilancio dello Stato. Credo che questa scelta abbia pagato.".