Per Enrico Letta, il centrosinistra deve trovare spazio in una piazza grande, mentre Giuseppe Conte lo chiama campo ampio, in soldoni si tratta di arrivare insieme all'appuntamento delle elezioni politiche del 2023, passando per le amministrative, che saranno la prova generale di questa casa comune del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, che la cura Conte sta provando a rigenerare. "Un campo ampio, per poter affrontare un progetto condiviso, che possa essere articolato, fitto di idee, progetti di modernizzazione del Paese, possa risultare competitivo soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche. In realtà dobbiamo riconoscere, è stato detto che non partiamo da zero". Il restyling "Contiano" del Movimento, che manterrà la vena popolare, è quasi pronto e archivia la commistione con la piattaforma Rousseau, ma non la democrazia diretta. Ancora qualche giorno e completiamo questo processo costituente, annuncia, risolviamo le questioni che rendono chiaro questo percorso, anche sulla piattaforma, perché la gestione tecnica sia distinta assolutamente dalla gestione politica. Sul Recovery Plan, l'ex Premier non ha dubbi, il MES era uno strumento completamente inadeguato, il Next Generation EU, ci avvantaggia enormemente. Per Letta c'è una parola chiave, che il centrosinistra deve saper fare sua: empatia. Archiviata la stagione degli odi a sinistra, per il Segretario del PD, bisogna costruire un'alleanza di gente che si stima, altrimenti il Paese non darà la sua fiducia. "Mi verrebbe da dire: Elly, vorrei che tu, Giuseppe ed io. Perché se io ci immagino, tutti e tre in una piazza grande, insieme a tanti elettori, io penso che la gente percepirebbe che siamo tre persone, che si stimano a vicenda, che vogliono costruire insieme qualcosa per il futuro e che rappresentano modalità diverse, di farlo, modalità diverse di individuare forme, partito e percorsi". Sul Piano di Ripresa e Resilienza, Letta è in sintonia con il Premier, noi sosteniamo con convinzione il progetto che Mario Draghi, ha presentato in Parlamento, noi consideriamo quelle di Draghi, le nostre parole.