In Romagna il Capo dello Stato Sergio Mattarella porta in dote il suo impegno personale e istituzionale per garantire: "La popolazione colpita dalla furia del maltempo non verrà lasciata sola nella ricostruzione". Il Presidente, accompagnato dal Governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dopo aver visto dall'alto le ferite che l'alluvione ha scavato nelle città e nelle colline, è sceso a terra per incontrare gli amministratori e ringraziare le centinaia di volontari che stanno ripulendo il territorio dal fango. E il messaggio è inequivocabile. "Le istituzioni nazionali, il Governo anzitutto, hanno questo obiettivo come fondamentalmente importante. Dovete avere la certezza che questo continuerà anche a riflettori spenti, presidente, anche quando l'evento drammatico scomparirà dalle cronache televisive o dalle prime pagine dei giornali non vi saranno pause nell'attenzione, non vi saranno, non dico dimenticanze, ma intervalli nell'esigenza di sospingere concretamente e velocemente la ripresa". Mattarella ha visitato il piccolo comune isolato di Modigliana, poi Forlì, Ravenna, Lugo e Faenza dove ha parlato davanti ai sindaci flagellati dall'alluvione. L'imperativo per il Capo dello Stato è fare presto per far ripartire l'apparato produttivo di una regione che dà una spinta fondamentale per l'economia italiana. A Faenza i sindaci hanno intonato "Romagna mia" colonna sonora dei ragazzi che lottano contro il fango.