Li attende sulla soglia di Palazzo Chigi ed è a lui che passano la coppa non appena scesi dal pullman. Mario Draghi per una volta affianca all'abito istituzionale quello dell'appassionato di sport, nel salutare e ringraziare i campioni con cui ha gioito, sofferto, sperato e alla fine vinto. Il cortile d'onore che di solito ospita i Capi di Stato stranieri questa volta è tutto per loro: la nazionale di calcio e il CT Mancini, Matteo Berrettini e gli under 23 dell'atletica. Un gruppo di ragazzi che con impegno e dedizione hanno unito il Paese rendendolo grande agli occhi del mondo. "Avete rafforzato in tutti noi il senso di appartenenza all'Italia e ci avete messo al centro dell'Europa come dimostrano i tanti messaggi di congratulazioni arrivati in queste ore". Per il Premier sono un modello, spirito di sacrificio, unità ed umiltà hanno permesso di superare una dopo l'altra tutte le difficoltà, esattamente ciò che Draghi si augura per il Paese. "Son sempre stato orgoglioso di essere italiano, sempre, ma questa volta noi abbiamo festeggiato insieme le vostre vittorie. E quello di cui ci avete resi orgogliosi è di essere uniti in questa celebrazione, in nome anche dell'Italia". Li ringrazia uno ad uno dopo averli messi per primi nella lista dei saluti. Prima di autorità, prima dei presidenti, sottolinea Draghi, perchè questa volta le uniche autorità vere sono loro: lo sport, il quale a sua volta ringrazia impegnandosi a fare ancora di più. "Gli azzurri rappresentano un esempio positivo per il Paese, un messaggio di bellezza che fa bene all'Italia, non solo in termini di passione e di fiducia verso il futuro, ma anche in termini economici, perché la vittoria conseguita attraverso il bel gioco e un'identità ben definita rappresenta un incentivo a dare sempre il meglio di noi stessi in tutti i settori". Uno per tutti, tutti per uno. Nessuna distinzione tra calcio, atletica e tennis. Dopo essere entrato nella storia di Wimbledon, Berrettini sale sul pullman dell'Italia. "Siamo entrati, grazie a Matteo, in un'altra dimensione. Però mi sento di poterle dire che nei prossimi anni anche il nostro sport, me l'hanno promesso i ragazzi a incominciare da Matteo, porteranno grandi successi e grande lustro al nostro Paese". Dalle finestre degli uffici tutti sono affacciati, i selfie non si contano, il protocollo cede il passo ad una festa tutta italiana.