L'invito a scrivere Giorgia sulla scheda elettorale che dovrà definire i nuovi equilibri dell'europarlamento per la premier è anche un modo per capire se gli italiani apprezzano l'operato del suo Governo. Per le opposizioni il segnale che la leader di Fratelli d'Italia è disinteressata alle sorti dell'Unione europea ma punta sulla personalizzazione per pesarsi elettoralmente a quasi due anni dal suo ingresso a palazzo Chigi. Un'accusa che Meloni rispedisce al mittente perché la sua scommessa è quella di rappresentare una visione dell'Europa distante da chi vorrebbe una maggiore integrazione tra i 27 stati membri e che rifugge quella che bolla come un'interpretazione ideologica della transizione verde perseguita dai socialisti che, ha incalzato, devono tornare all'opposizione. La sua discesa in campo annunciata dal palco pescarese ha di fatto dato il via al derby elettorale tra i leader dei partiti, eccezion fatta per Matteo Salvini che ha rinunciato all'eurocandidatura a favore del generale Roberto Vannacci, ariete sovranista di una Destra con le stellette. Il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha l'ambizione di raccogliere un risultato a due cifre e di occupare lo spazio politico tra Fratelli d'Italia e il Pd. Il pentastellato Giuseppe Conte attacca: via libera del Consiglio d’Europa per dire sì al patto di stabilità che è stato approvato anche dal Governo italiano che dice sì a manovre lacrime e sangue, a ulteriori tagli che saranno almeno di 13 miliardi all’anno. E sull'autonomia la Meloni è passata da patriota a secessionista. Per la segretaria Dem Elly Schlein il metterci la faccia della premier è sintomo di una mancanza di idee per l'Europa sostituita dal profilo politico della leader della Destra. Dopo l'annuncio della candidatura da parte della Meloni, il leader di Italia Viva Matteo Renzi la considera non più una statista ma un'influencer. Per il suo ex compagno di strada Carlo Calenda di Azione il voto europeo si è trasformato in una gara tra leader e lui con Elena Bonetti si candida per contrastare l’idea di Europa della Meloni che è la fine dell’Europa. Contro questo modello da discepola di Orban.