Parola chiave "Black". Così viene chiamato il denaro in nero che servirebbe secondo l'inchiesta esclusiva di Fanpage.it a finanziare la campagna elettorale di Fratelli d'Italia a Milano. Black, nero, è il colore della macchina dietro questa operazione formata da nostalgici fascisti, massoni, ex membri dell'esercito e dei servizi segreti. Tutti connessi a Roberto Jonghi Lavarini, conosciuto come il Barone nero, personaggio di punta della scena di estrema destra Milanese. L'anello di congiunzione con il partito di Giorgia Meloni sarebbe Carlo Fidanza il capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento Europeo, che per tutelare il partito della sua onorabilità si è autosospeso ed afferma di non aver mai ricevuto finanziamenti irregolari. I 13 minuti della prima puntata di questa inchiesta mostrano un sistema apparentemente oliato per far affluire capitali a sostegno delle candidature in cambio di sostegno politico per le attività di chi offre questi soldi. Ma oltre al denaro c'è la rappresentazione di una militanza fascista che ha cambiato l'etichetta ma ha mantenuto con orgoglio tutte le sue simbologie. Saluti romani, boia chi molla, l'appellativo camerata e addirittura riferimenti al nazismo e svastica. Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, è categorica. "Non può esserci spazio nei partiti dell'arco costituzionale per chi fa il saluto romano, inneggia Hitler e insulta neri ed ebrei." Giorgia Meloni non farà sconti ma vuole vederci chiaro e soprattutto, come ha scritto il direttore di Fanpage, vuole vedere tutto il girato, oltre 100 ore, senza tagli per poter valutare in maniera approfondita il ruolo nella vicenda del suo europarlamentare. Su una cosa però è chiara la Meloni. "Nel nostro movimento non c'è alcuno spazio per atteggiamenti ambigui sull'antisemitismo e sul razzismo, per il paranazismo da operetta o per rapporti con ambienti dai quali siamo distanti anni luce" scrive "né per atteggiamenti opachi sul piano dell'onestà." La procura di Milano intanto dopo l'inchiesta giornalistica di Fanpage ha aperto una sua inchiesta. Le ipotesi sono finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio.