Per Sergio Mattarella i testi di legge devono essere chiari e inequivoci. Per questo il Capo dello Stato ha firmato il provvedimento che istituisce il 04/10 la festa nazionale di San Francesco, accompagnandolo però con una lettera indirizzata ai presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Ho provveduto alla promulgazione della legge, pur se il suo testo presenta alcuni aspetti critici che avverto il dovere di segnalare in considerazione il significato del provvedimento e della circostanza che i rilievi non riguardano profili di natura costituzionale, avverte Mattarella. In particolare, il Presidente della Repubblica rileva che la medesima giornata non può essere qualificata al contempo sia festività nazionale sia solennità civile, anche perché da tali qualificazioni il nostro ordinamento fa discendere effetti diversi. Va operata una scelta chiarendo se fare riferimento esclusivamente a San Francesco o anche a Santa Caterina, fino ad oggi considerati congiuntamente. Chiarezza ed omogeneità dei provvedimenti che hanno caratterizzato negli anni le richieste del capo dello Stato, con l'invito ad evitare la pratica di trasformare i decreti legge in provvedimenti omnibus, del tutto disomogenei, vale a dire in meri contenitori dei più disparati interventi normativi. Soltanto una volta Mattarella ha rinviato al Parlamento una legge, quella sull'eminente uomo, il 27/10/2017 alla fine della diciassettesima legislatura, riapprovata accogliendo i rilievi del Quirinale. .























