Si riaccende il dibattito sul fine vita che da sempre divide la politica. Uno stallo che di fatto ha impedito al Parlamento di legiferare. Ora, dopo la notizia del primo caso di suicidio assistito in Lombardia il sesto in Italia, si riapre la querelle sulla necessità di una legge nazionale. La Regione Lombardia, che ha accompagnato una donna affetta da sclerosi multipla progressiva, spiega di essersi attenuta ai dettami della sentenza della Consulta del 2019 che stabilisce che un malato terminale può fare domanda di suicidio assistito se sono rispettati i quattro requisiti: diagnosi infausta, mantenimento in vita da supporti, grave sofferenza fisica e psichica, libertà di scelta. Tali condizioni devono essere verificate da una struttura pubblica, previo parere del comitato etico. Tutto questo, ribadisce l'assessore lombardo al Welfare Bertolaso, è stato fatto senza il bisogno di una legge nazionale. Ma il governatore Fontana ne evidenzia l'opportunità. E intanto battuta d'arresto in Toscana dopo l'approvazione di una legge sul suicidio assistito, il centrodestra in Consiglio ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia statuaria per la verifica di conformità rispetto allo statuto della Regione. La discussione nazionale verte sul vuoto normativo. Molti chiedono che sia il Parlamento a occuparsene, mentre a livello regionale il dibattito è in corso. Sul fine vita la Lega lascia libertà di coscienza. Matteo Salvini lancia un sondaggio sui social ma le posizioni all'interno della maggioranza sono contrastanti. Fratelli d'Italia e Forza Italia parlano di fuga in avanti delle regioni da evitare. Sperano in una legge nazionale i governatori del Lazio, della Liguria e del Veneto. Luca Zaia fa notare come le divergenze ci siano anche nel centrosinistra, specie nel Pd, con i dubbi dell'ala cattolica. Le regioni, comunque, vanno in ordine sparso. Iter avviati per le proposte di legge in Abruzzo e Valle D'aosta. Sulla delibera dell'Emilia Romagna pendono dei ricorsi e proposte bocciate in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Nelle altre regioni si discute, ma non è mai iniziato un iter formale. .