Il governo dice sì alla riforma fiscale che la Presidente del Consiglio Meloni definisce epocale, strutturale e organica. Una rivoluzione, scrive la Presidente, attesa da 50 anni. Ma non solo, perché c'è il via libera all'autonomia regionale e, a sorpresa, anche al decreto sul ponte sullo stretto, quest'ultimo salvo intese. La delega fiscale, approvata dal Consiglio, riscrive completamente l'attuale sistema tributario varato negli anni 70. Le aliquote, gli scaglioni IRPEF passeranno da 4 a 3. L'obiettivo della legislatura e la Flat Tax, l'aliquota unica per tutti. Questa trasformazione si farà anche grazie alla revisione delle oltre 600 voci delle tax expenditures sulle agevolazioni fiscali. Per quanto riguarda le imprese è prevista una riduzione dell'attuale aliquota Ires per chi investe o assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell'Irap. Con l'istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell'adempimento collaborativo, invece, si riscrivono le regole della lotta all'evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva. L'altra grande novità di giornata è l'approvazione, salvo intese, del decreto sul ponte sullo stretto. Si riparte dal progetto definitivo del 2011, quello esecutivo arriverà nel 2024. Il Ministro delle Infrastrutture Salvini non nasconde la sua soddisfazione. "L'opera più green del mondo con 140mila tonnellate di CO2 non più emesse nell'aria e acqua più pulita. Lavoro vero per decine di migliaia di persone per tanti anni. Un'opera assolutamente sicura che verrà certificata dai più grandi ingegneri delle migliori università italiane ed internazionali. E soprattutto un modello". Il Consiglio ha anche dato il via libera definitivo al progetto di autonomia differenziata voluto è curato da Roberto Calderoli. Ora la parola passa al Parlamento.