Primo interlocutore, amico e grande personalità. La Francia di Macron punta tutto o quasi sull'Italia e su Sergio Mattarella in particolare. Ora che in Europa si apre una nuova prospettiva, con un passaggio di consegne all'orizzonte di una leadership, quella di Angela Merkel, prossima a cedere il passo. Un'asse Italia-Francia quindi, per una nuova Europa. Che ponga al centro della sua agenda lo sviluppo, la crescita più che il rigore, le riforme, le politiche migratorie prima ancora della chiusura dei confini. "Illusorio pensare di impedire gli arrivi dall'Africa con i divieti ingresso, serve condividere e governare il fenomeno, anche con aiuti economici diretti", ha ricordato Mattarella nei suoi colloqui con Macron, che a sua volta ha ribadito la piena sintonia con il Presidente della Repubblica e il Governo italiano. Sui valori, sulla prospettiva, sul Next Generation Eu, sulla ripresa post pandemica, sulle politiche migratorie europee e definite dal Capo dello Stato un vulnus per la coscienza europea e anche sulla Libia, il terreno forse più scivoloso nel confronto italo-francese. "Condividiamo gli stessi timori. Siamo dalla stessa parte", le parole del Presidente francese. "Avvertiamo l'importanza di svolgere un ruolo di pace, sulla Libia e sull'area subsahariana del Sahel. Siamo richiamati alla responsabilità", aggiunge e rimarca Mattarella. "Presidente che conclude la visita di stato a Parigi, dopo una tre giorni fitta di impegni e incontri, seguiti al vertice con Macron, con tutte le istituzioni transalpine e col Primo Ministro Jean Castex.